ALDA Talk su.. Uguaglianza di genere ed emancipazione

La serie di episodi di ALDA Talk continua a fornire uno spazio di discussione per esplorare temi importanti del nostro tempo con un approccio condiviso.
L'ALDA Talk che si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 16 dicembre ha affrontato il tema dell'Uguaglianza di genere e dell'Emancipazione, un tema molto rilevante per il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 5.
Nonostante alcuni progressi negli ultimi anni, rimangono molte sfide da affrontare per raggiungere una reale uguaglianza di genere e gli effetti legati al COVID-19 hanno esasperato la situazione.
Questo talk di ALDA, organizzato in collaborazione con il progetto BRIGHT, è stato introdotto dalla nostra project manager Dolinda Cavallo, la quale ha moderato un panel di esperte di uguaglianza di genere che hanno contribuito alla discussione affrontando la questione da vari punti di vista, come l'equilibrio tra lavoro e vita privata, le disuguaglianze, la discriminazione e gli equilibri di potere sociale.
Un ALDA talk che affronta l'uguaglianza di genere a 360°
I membri, i partner e tutti coloro che hanno partecipato alla conferenza hanno avuto l'opportunità di assistere e contribuire alle seguenti presentazioni:
- Rosanna Scaricabarozzi, Responsabile dell'Unità Gender & Economic Justice di ActionAid Italia ha tracciato le linee guida intorno al progetto Bright for Women e al progetto WE-GO, un progetto che ha come missione principale l'empowerment economico delle donne, finanziato dal programma REC (Rights, Equality and Citizenship) dell'Unione Europea.
- Stanimira Adjimitova, del Centro per lo Sviluppo delle Comunità Sostenibili (CSCD - Bulgaria) ha sottolineato le ragioni dell’importanza di interessarsi di uguaglianza di genere oggi.
- Giovanna Vingelli, dell'Università della Calabria (Centro Studi sulle Donne "Milly Villa" - Italia) ha presentato il "Coinvolgimento strategico per l'uguaglianza di genere 2016 - 2019".
- Fiori A. Zafeiropoulou della SOFFA - Social Fashion Factory (Grecia) ha parlato di "La nuova era del femminismo. Il ruolo del potere femminile nel cambiamento sistemico dell'industria tessile".
- Diana Georgieva, anche lei collaboratrice del Centro per lo sviluppo delle comunità sostenibili (CSCD - Bulgaria), ha tenuto un seminario sul tema "Buone pratiche": Emancipazione economica - una via d'uscita dalla violenza da parte del partner".
Non hai avuto la possibilità di partecipare alla conferenza? Tieni d'occhio l'account Youtube di ALDA: presto caricheremo il podcast!

La serie di episodi di ALDA Talk continua a fornire uno spazio di discussione per esplorare temi importanti del nostro tempo con un approccio condiviso.
L'ALDA Talk che si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 16 dicembre ha affrontato il tema dell'Uguaglianza di genere e dell'Emancipazione, un tema molto rilevante per il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 5.
Nonostante alcuni progressi negli ultimi anni, rimangono molte sfide da affrontare per raggiungere una reale uguaglianza di genere e gli effetti legati al COVID-19 hanno esasperato la situazione.
Questo talk di ALDA, organizzato in collaborazione con il progetto BRIGHT, è stato introdotto dalla nostra project manager Dolinda Cavallo, la quale ha moderato un panel di esperte di uguaglianza di genere che hanno contribuito alla discussione affrontando la questione da vari punti di vista, come l'equilibrio tra lavoro e vita privata, le disuguaglianze, la discriminazione e gli equilibri di potere sociale.
Un discorso di ALDA che affronta l'uguaglianza di genere a tutto tondo
I membri, i partner e tutti coloro che hanno partecipato alla conferenza hanno avuto l'opportunità di assistere e contribuire alle seguenti presentazioni:
- Rosanna Scaricabarozzi, Responsabile dell'Unità Gender & Economic Justice di ActionAid Italia ha tracciato le linee guida intorno al progetto Bright for Women e al progetto WE-GO, un progetto che ha come missione principale l'empowerment economico delle donne, finanziato dal programma REC (Rights, Equality and Citizenship) dell'Unione Europea.
- Stanimira Adjimitova, del Center for SustainableCommunitiesDevelopment (CSCD - Bulgaria) ha richiamato l'attenzione sui motivi per cui l'uguaglianza di genere è davvero importante al giorno d'oggi.
- Giovanna Vingelli, dell'Università della Calabria (Centro Studi sulle Donne "Milly Villa" - Italia) ha presentato il "Coinvolgimento strategico per l'uguaglianza di genere 2016 - 2019".
- Fiori A. Zafeiropoulou della SOFFA - Social Fashion Factory (Grecia) ha parlato di "La nuova era del femminismo. Il ruolo del potere femminile nel cambiamento sistemico dell'industria tessile".
- Diana Georgieva, anche lei collaboratrice del Centro per lo sviluppo delle comunità sostenibili (CSCD - Bulgaria), ha tenuto un seminario sul tema "Buone pratiche": Emancipazione economica - una via d'uscita dalla violenza da parte del partner".
Non hai avuto la possibilità di partecipare alla conferenza? Tieni d'occhio l'account Youtube di ALDA: presto caricheremo il podcast!
Food Wave apre un bando per presentare proposte per un miglior sistema alimentare globale

21 idee progettuali riceveranno un contributo fino a 3000 € per sostenere la lotta contro il cambiamento climatico e creare un sistema alimentare globale equo e sostenibile!
Il Progetto Food Wave - cofinanziato dall'UE nell'ambito del Programma di educazione e sensibilizzazione allo sviluppo (DEAR) e promosso dal Comune di Milano insieme ad ActionAid Italia, ACRA, Mani Tese e 25 partner di progetto in 17 paesi, compreso ALDA - mira a creare consapevolezza sui modelli sostenibili di consumo e produzione di cibo per la mitigazione del cambiamento climatico, attivando i giovani e consentendo loro di influenzare le decisioni istituzionali.
Qual è l'obiettivo del bando?
Il progetto, sotto il coordinamento dell'Associazione Europea per la Democrazia Locale - ALDA, ha stabilito un programma di subconcessione che contribuirà all'obiettivo generale della Food Wave, sostenendo iniziative sul campo in ambito di comportamenti di consumo alimentare rispettosi del clima e coinvolgendo organizzazioni giovanili più piccole interessate a sostenere l'azione ma prive dei mezzi necessari per farlo.
Partecipa al cambiamento: candidati al bando ed inviaci la tua idea progettuale
Chi può candidarsi?
La prima fase del bando sarà lanciata a gennaio 2021 e sarà rivolta alle organizzazioni giovanili ed alle piccole organizzazioni della piccola società civile per svolgere azioni volte ad affrontare la correlazione tra alimentazione e cambiamento climatico .
Qual è il focus tematico?
I progetti proposti devono affrontare almeno uno dei seguenti assi tematici:
- Diete sostenibili per ridurre l'impatto sul pianeta e proteggere i diritti umani.
- Sistemi alimentari alternativi locali, produttori locali e mercati territoriali.
- Lotta allo spreco alimentare.
- Educazione alimentare sostenibile e diffusione della condivisione delle conoscenze.
- Lotta al cambiamento climatico e parità di accesso ad un'alimentazione sana, sostenibile e giusta.
Dove può essere realizzato il progetto?
Le attività devono svolgersi in uno dei seguenti Stati membri dell'UE: Belgio, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito.
Il bando sarà pubblicato a gennaio 2021! Restate sintonizzati e seguite le pagine Facebook e Instagram di Food Wave per rimanere aggiornati!

21 idee progettuali riceveranno un contributo fino a 3000 € per sostenere la lotta contro il cambiamento climatico e creare un sistema alimentare globale equo e sostenibile!
Il Progetto Food Wave - cofinanziato dall'UE nell'ambito del Programma di educazione e sensibilizzazione allo sviluppo (DEAR) e promosso dal Comune di Milano insieme ad ActionAid Italia, ACRA, Mani Tese e 25 partner di progetto in 17 paesi, compreso ALDA - mira a creare consapevolezza sui modelli sostenibili di consumo e produzione di cibo per la mitigazione del cambiamento climatico, attivando i giovani e consentendo loro di influenzare le decisioni istituzionali.
Qual è l'obiettivo del bando?
Il progetto, sotto il coordinamento dell'Associazione Europea per la Democrazia Locale - ALDA, ha stabilito un programma di subconcessione che contribuirà all'obiettivo generale della Food Wave, sostenendo iniziative sul campo in ambito di comportamenti di consumo alimentare rispettosi del clima e coinvolgendo organizzazioni giovanili più piccole interessate a sostenere l'azione ma prive dei mezzi necessari per farlo.
Partecipa al cambiamento: candidati al bando ed inviaci la tua idea progettuale
Chi può candidarsi?
La prima fase del bando sarà lanciata a gennaio 2021 e sarà rivolta alle organizzazioni giovanili ed alle piccole organizzazioni della piccola società civile per svolgere azioni volte ad affrontare la correlazione tra alimentazione e cambiamento climatico .
Qual è il focus tematico?
I progetti proposti devono affrontare almeno uno dei seguenti assi tematici:
- Diete sostenibili per ridurre l'impatto sul pianeta e proteggere i diritti umani.
- Sistemi alimentari alternativi locali, produttori locali e mercati territoriali.
- Lotta allo spreco alimentare.
- Educazione alimentare sostenibile e diffusione della condivisione delle conoscenze.
- Lotta al cambiamento climatico e parità di accesso ad un'alimentazione sana, sostenibile e giusta.
Dove può essere realizzato il progetto?
Le attività devono svolgersi in uno dei seguenti Stati membri dell'UE: Belgio, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito.
Il bando sarà pubblicato a gennaio 2021! Restate sintonizzati e seguite le pagine Facebook e Instagram di Food Wave per rimanere aggiornati!
Mind Inclusion 2.0 ha celebrato la Giornata internazionale delle persone con disabilità

Il 2 e 3 dicembre 2020 il progetto Mind Inclusion 2.0, finanziato dal programma Erasmus+ della Commissione Europea, ha organizzato una serie di eventi per celebrare la chiusura ufficiale del progetto e presentare i numerosi risultati prodotti negli ultimi 2 anni.
Non è stato un caso che l'evento si sia svolto il 3 dicembre, essendo la Giornata internazionale delle persone con Disabilità: una ricorrenza perfetta per richiamare l'attenzione sulle sfide quotidiane che le persone con disabilità devono affrontare, soprattutto in questo periodo.
Mind Inclusion 2.0 ha infatti l'obiettivo di trovare soluzioni sostenibili ed inclusive per aiutare i caregiver a migliorare le proprie competenze e permettere alle persone disabili di partecipare attivamente alla vita sociale della loro comunità.
"Un'APP digitale per aiutare le persone disabili ad accedere agli spazi pubblici ed esercitare i propri diritti"
I webinar in questione hanno visto la partecipazione di relatori esperti che hanno animato dibattiti interessanti e approfonditi su 3 argomenti: l'impatto del COVID-19 sulle persone con disabilità, la visione dei giovani sulla disabilità e la tecnologia inclusiva e, non ultimo, il legame tra il digitale e le persone con disabilità.
Ringraziamo calorosamente tutti i partecipanti e i relatori che hanno contribuito al successo di questo evento online che si è svolto su due giorni:
- Cooperativa Margherita
- Jane Wambui Muiruri-Ndirangu - Arthur's Dream Autism Trust-ADAT Foundation
- Evert-Jan Hoogerwerf, Direttore del WeCareMore Centre for Research and Innovation di AIAS Bologna onlus e membro del Consiglio di Amministrazione del EASPD – European Association of Service Providers for People with Disabilities
- Kamil Goungor, responsabile dello sviluppo - ENIL - Rete europea sulla vita indipendente
- Alicia Gómez Campos, Senior Public Affairs and Community Officer - EPR - Piattaforma europea di riabilitazione
- Sara Minkara - Fondatrice - ETI - Empowering Through Integration
- Anna Barbosa - Direttore esecutivo - ETI - Empowering Through Integration
- Helen Portal, Policy and Advocacy Officer - Inclusion Europe
- Celia Alonso Hernando, psicologa - Fundación Aspanias Burgos
- Sandra Martínez Molina - Polibienestar
- Giulia Onorati, Project Manager - IT sociale
- David Krivec, Segretario generale - Spominčica - Alzheimer Slovenia
- Prof.ssa Sara Pavia, Dipartimento di Ingegneria Civile - Trinity College di Dublino, Progetto SUSKIDS
Tutte le conferenze online sono servite anche a presentare e diffondere il principale risultato del progetto, ovvero un'APP digitale concepita per aiutare le persone con disabilità ad avere accesso agli spazi pubblici e ad esercitare i loro diritti.
Mind Inclusion 2.0 è un progetto guidato da Margherita: Società Cooperativa Onlus (Italy) insieme a Polibienestar Research Institute, Fondazione INTRAS (Spagna), Social IT Software & Consulting Srl (Italia), Lietuvos sutrikusio intelekto zmoniu globos bendrija «Viltis» (Lituania) e ALDA (France).
Se desideri saperne di più sul progetto, puoi contattare il Project Manager Andrea Giaretta a questo indirizzo: europacoop@cooperativamargherita.org

Il 2 e 3 dicembre 2020 il progetto Mind Inclusion 2.0, finanziato dal programma Erasmus+ della Commissione Europea, ha organizzato una serie di eventi per celebrare la chiusura ufficiale del progetto e presentare i numerosi risultati prodotti negli ultimi 2 anni.
Non è stato un caso che l'evento si sia svolto il 3 dicembre, essendo la Giornata internazionale delle persone con Disabilità: una ricorrenza perfetta per richiamare l'attenzione sulle sfide quotidiane che le persone con disabilità devono affrontare, soprattutto in questo periodo.
Mind Inclusion 2.0 ha infatti l'obiettivo di trovare soluzioni sostenibili ed inclusive per aiutare i caregiver a migliorare le proprie competenze e permettere alle persone disabili di partecipare attivamente alla vita sociale della loro comunità.
"Un'APP digitale per aiutare le persone disabili ad accedere agli spazi pubblici ed esercitare i propri diritti".
I webinar in questione hanno visto la partecipazione di relatori esperti che hanno animato dibattiti interessanti e approfonditi su 3 argomenti: l'impatto del COVID-19 sulle persone con disabilità, la visione dei giovani sulla disabilità e la tecnologia inclusiva e, non ultimo, il legame tra il digitale e le persone con disabilità.
Ringraziamo calorosamente tutti i partecipanti e i relatori che hanno contribuito al successo di questo evento online che si è svolto su due giorni:
- Cooperativa Margherita
- Jane Wambui Muiruri-Ndirangu - Arthur's Dream Autism Trust-ADAT Foundation
- Evert-Jan Hoogerwerf, Direttore del WeCareMore Centre for Research and Innovation di AIAS Bologna onlus e membro del Consiglio di Amministrazione del EASPD – European Association of Service Providers for People with Disabilities
- Kamil Goungor, responsabile dello sviluppo - ENIL - Rete europea sulla vita indipendente
- Alicia Gómez Campos, Senior Public Affairs and Community Officer - EPR - Piattaforma europea di riabilitazione
- Sara Minkara - Fondatrice - ETI - Empowering Through Integration
- Anna Barbosa - Direttore esecutivo - ETI - Empowering Through Integration
- Helen Portal, Policy and Advocacy Officer - Inclusion Europe
- Celia Alonso Hernando, psicologa - Fundación Aspanias Burgos
- Sandra Martínez Molina - Polibienestar
- Giulia Onorati, Project Manager - IT sociale
- David Krivec, Segretario generale - Spominčica - Alzheimer Slovenia
- Prof.ssa Sara Pavia, Dipartimento di Ingegneria Civile - Trinity College di Dublino, Progetto SUSKIDS
Tutte le conferenze online sono servite anche a presentare e diffondere il principale risultato del progetto, ovvero un'APP digitale concepita per aiutare le persone con disabilità ad avere accesso agli spazi pubblici e ad esercitare i loro diritti.
Mind Inclusion 2.0 è un progetto guidato da Margherita: Società Cooperativa Onlus (Italy) insieme a Polibienestar Research Institute, Fondazione INTRAS (Spagna), Social IT Software & Consulting Srl (Italia), Lietuvos sutrikusio intelekto zmoniu globos bendrija «Viltis» (Lituania) e ALDA (France).
Se desideri saperne di più sul progetto, puoi contattare il Project Manager Andrea Giaretta a questo indirizzo: europacoop@cooperativamargherita.org
Dichiarazione di ALDA su democrazia locale, diritti umani e responsabilità in Bielorussia
Per più di 10 anni ALDA ha lavorato attivamente a livello di base in Bielorussia attraverso diversi progetti rivolti alle comunità locali. Durante questo periodo, ALDA ha offerto oltre 100 sovvenzioni per contribuire allo sviluppo locale sostenibile, alla cittadinanza attiva e alla responsabilità a livello locale.
Con preoccupazione, dalle elezioni dell'agosto 2020, stiamo assistendo a violazioni sempre crescenti della libertà personale, repressione e arresti di massa di manifestanti pacifici, difensori dei diritti umani, giornalisti, rappresentanti della società civile e attivisti. In queste circostanze, è ammirevole osservare la determinazione del popolo bielorusso a rimanere pacifico e a non rispondere a molteplici provocazioni. In risposta a questi abusi regolari, gli stati dell'UE hanno imposto sanzioni mirate contro funzionari bielorussi responsabili di violazioni dei diritti umani e elezioni truccate.

Per più di 10 anni ALDA ha lavorato attivamente a livello di base in Bielorussia attraverso diversi progetti rivolti alle comunità locali. Durante questo periodo, ALDA ha offerto oltre 100 sovvenzioni per contribuire allo sviluppo locale sostenibile, alla cittadinanza attiva e alla responsabilità a livello locale.
Con preoccupazione, dalle elezioni dell'agosto 2020, stiamo assistendo a violazioni sempre crescenti della libertà personale, repressione e arresti di massa di manifestanti pacifici, difensori dei diritti umani, giornalisti, rappresentanti della società civile e attivisti. In queste circostanze, è ammirevole osservare la determinazione del popolo bielorusso a rimanere pacifico e a non rispondere a molteplici provocazioni. In risposta a questi abusi regolari, gli stati dell'UE hanno imposto sanzioni mirate contro funzionari bielorussi responsabili di violazioni dei diritti umani e elezioni truccate.
Leggi l'intera dichiarazione qui
Dichiarazione di ALDA sul conflitto tra Armenia e Azerbaigian ad Artsakh (Nagorno-Karabagh)
ALDA esprime preoccupazione per la situazione sulla zona di contatto dell'Azerbaigian e dell'Artsakh che si è trasformata in una guerra su vasta scala dal 27 settembre 2020 e che ora è in parte risolta dalla tregua e dall'accordo trascurati da Russia e Turchia.
ALDA è attiva da anni in Armenia per sostenere la democrazia locale, la partecipazione dei cittadini e lo sviluppo locale. Recentemente ha sviluppato progetti di successo di programmi di sviluppo sostenibile nel nord dell'Armenia, con il supporto di partner locali e l'attività della Local Democracy Agency con sede a Gyumri.

ALDA esprime preoccupazione per la situazione sulla zona di contatto dell'Azerbaigian e dell'Artsakh che si è trasformata in una guerra su vasta scala dal 27 settembre 2020 e che ora è in parte risolta dalla tregua e dall'accordo trascurati da Russia e Turchia.
ALDA è attiva da anni in Armenia per sostenere la democrazia locale, la partecipazione dei cittadini e lo sviluppo locale. Recentemente ha sviluppato progetti di successo di programmi di sviluppo sostenibile nel nord dell'Armenia, con il supporto di partner locali e l'attività della Local Democracy Agency con sede a Gyumri.
Leggi l'intera dichiarazione qui
Da MED ad ALDA MEA: un cambiamento nominale per un'azione più ampia in Medio Oriente e Africa

In seguito alla divulgazione delle visioni strategiche di ALDA per il periodo 2020-2024, siamo estremamente orgogliosi di annunciare che il nome di una delle aree regionali coperte da ALDA è ufficialmente cambiato, da MED - Mediterraneo a MEA - Medio Oriente e Africa.
Tale cambiamento deriva dalla crescente presenza di ALDA in tutto il Continente Africano attraverso partnership, progetti e attività, per un'azione che non si limita più al vicinato meridionale dell'Unione Europea.
Infatti, se da un lato ALDA sta consolidando le relazioni con partner già esistenti, dall'altro si stanno sviluppando nuove collaborazioni con diversi Paesi Africani, come il Togo, la Costa d'Avorio e la Guinea.
Questa strategia continua a seguire i pilastri di ALDA e la convinzione che la democrazia locale sia un valore universale da condividere con il maggior numero possibile di comunità, sicuramente adattando il nostro approccio alle peculiarità di ogni contesto e con il supporto di partner locali.
Tutto questo, perseguendo l'obiettivo che fin dai suoi inizi ha caratterizzato ALDA: la volontà di sostenere comunità motivate ed impegnate nel miglioramento della governance locale attraverso un approccio partecipativo, fornendo così strumenti alla società civile e alle autorità locali per cooperare e raggiungere l'attuazione di politiche e progetti sostenibili, equi e condivisi.
Auguriamo al nostro dipartimento MEA - Middle East & Africa tutto il meglio per le loro prossime partnership e... continuate a seguirci per scoprire i nuovi progetti in arrivo!

In seguito alla divulgazione delle visioni strategiche di ALDA per il periodo 2020-2024, siamo estremamente orgogliosi di annunciare che il nome di una delle aree regionali coperte da ALDA è ufficialmente cambiato, da MED - Mediterraneo a MEA - Medio Oriente e Africa.
Tale cambiamento deriva dalla crescente presenza di ALDA in tutto il Continente Africano attraverso partnership, progetti e attività, per un'azione che non si limita più al vicinato meridionale dell'Unione Europea.
Infatti, se da un lato ALDA sta consolidando le relazioni con partner già esistenti, dall'altro si stanno sviluppando nuove collaborazioni con diversi Paesi Africani, come il Togo, la Costa d'Avorio e la Guinea.
Questa strategia continua a seguire i pilastri di ALDA e la convinzione che la democrazia locale sia un valore universale da condividere con il maggior numero possibile di comunità, sicuramente adattando il nostro approccio alle peculiarità di ogni contesto e con il supporto di partner locali.
Tutto questo, perseguendo l'obiettivo che fin dai suoi inizi ha caratterizzato ALDA: la volontà di sostenere comunità motivate ed impegnate nel miglioramento della governance locale attraverso un approccio partecipativo, fornendo così strumenti alla società civile e alle autorità locali per cooperare e raggiungere l'attuazione di politiche e progetti sostenibili, equi e condivisi.
Auguriamo al nostro dipartimento MEA - Middle East & Africa tutto il meglio per le loro prossime partnership e... continuate a seguirci per scoprire i nuovi progetti in arrivo!
Prima riunione del Consiglio Direttivo: un inizio significativo per i prossimi 4 anni

Il neoeletto Consiglio Direttivo di ALDA si è riunito virtualmente oggi per la prima volta per chiudere il 2020 e preparare la strada per il 2021!
Il 10 dicembre 2020, tutti i 12 neoeletti membri del Consiglio Direttivo di ALDA si sono riuniti per discutere temi molto importanti e sostanziali per la vita istituzionale e politica di ALDA.
Tra i documenti più formali approvati dal Consiglio Direttivo, sono state prese alcune decisioni molto importanti: il Consiglio direttivo di ALDA ha confermato le dichiarazioni riguardanti l'attuale situazione nel Nagorno-Karabagh e in Bielorussia, ed ha commentato l'importanza di avviare il processo di adesione nella Macedonia settentrionale. I membri del Consiglio Direttivo hanno poi esaminato il piano per l'allargamento e la gestione sostenibile della rete delle ADL ed hanno affrontato questioni interne riguardanti la gestione e l'organizzazione del personale e degli uffici, così come l'impegno dei membri al lavoro di ALDA attraverso il suo Advisory Board ed i gruppi di lavoro.
Il piano stabile e ambizioso per il 2021 è stato approvato e commentato al fine di rendere ALDA più forte e più significativa per i soci ed i partner.
Nel complesso, questa prima riunione del Consiglio Direttivo si è rivelata estremamente proficua in termini di sinergie e di scambi di input tra tutti i membri, profondamente impegnati ad agire per il benessere e la crescita di ALDA.

Il neoeletto Consiglio Direttivo di ALDA si è riunito virtualmente oggi per la prima volta per chiudere il 2020 e preparare la strada per il 2021!
Il 10 dicembre 2020, tutti i 12 neoeletti membri del Consiglio Direttivo di ALDA si sono riuniti per discutere temi molto importanti e sostanziali per la vita istituzionale e politica di ALDA.
Tra i documenti più formali approvati dal Consiglio Direttivo, sono state prese alcune decisioni molto importanti: il Consiglio direttivo di ALDA ha confermato le dichiarazioni riguardanti l'attuale situazione nel Nagorno-Karabagh e in Bielorussia, ed ha commentato l'importanza di avviare il processo di adesione nella Macedonia settentrionale. I membri del Consiglio Direttivo hanno poi esaminato il piano per l'allargamento e la gestione sostenibile della rete delle ADL ed hanno affrontato questioni interne riguardanti la gestione e l'organizzazione del personale e degli uffici, così come l'impegno dei membri al lavoro di ALDA attraverso il suo Advisory Board ed i gruppi di lavoro.
Il piano stabile e ambizioso per il 2021 è stato approvato e commentato al fine di rendere ALDA più forte e più significativa per i soci ed i partner.
Nel complesso, questa prima riunione del Consiglio Direttivo si è rivelata estremamente proficua in termini di sinergie e di scambi di input tra tutti i membri, profondamente impegnati ad agire per il benessere e la crescita di ALDA.
Online il Forum regionale “Memoria e dialogo interculturale”

Hai già segnato in agenda l'appuntamento con il Forum regionale “Memoria e dialogo interculturale", Che si svolge sul 21st e 22nd di dicembre su Zoom?
Non perdere questo evento online per saperne di più su come ricordo e il dialogo interculturale nei paesi balcanici potrebbe portare a una narrazione comune nella regione promuovendo la cooperazione e l'integrazione nell'UE.
"L'occasione per discutere le sfide e la possibilità di costruire una narrazione comune per la regione balcanica"
La storia recente della regione balcanica è segnata da periodi di conflitti, guerre e decisioni che mirano a ridisegnare i confini della regione. Tutti questi eventi definiranno inoltre i sistemi politici, economici e sociali nei paesi balcanici, tenendo presente che l'eredità del recente passato - il ricordo - rimane ancora una questione fondamentale che deve essere considerata in una prospettiva interdisciplinare al fine di intensificare i nostri sforzi per costruire una solida democrazia e garantire un futuro sostenibile in questa regione.
Inoltre, la narrazione dovrebbe essere presentata in un modo che tenga conto di varie esperienze a diversi livelli e gruppi sociali.
Il Forum regionale in linea sarà l'occasione per discutere le sfide e la possibilità di costruire una narrazione comune per la regione balcanica. La conferenza metterà in luce le buone pratiche sulla memoria e il dialogo interculturale, comprese sessioni per lo scambio di esperienze su vari sotto-argomenti come i giovani, il turismo culturale, le lingue, l'integrazione nell'UE e le fake news. Il Forum riunirà rappresentanti delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni culturali ed educative che lavorano sui temi della riconciliazione e del dialogo interculturale.
Per riprendere, lo scopo principale di questo evento è contribuire al ravvicinamento dell'UE ai Balcani occidentali paesi attraverso la cooperazione regionale, il dialogo interculturale e la riconciliazione.
Questo evento online è organizzato da ALDA - Associazione Europea per la Democrazia Locale (a Skopje) in collaborazione con il Rete balcanica per la democrazia locale - BNLD ed è finanziato dalla Central European Initiative (CEI), dal Program Normandy for Peace della regione Normandy, dal Western Balkans Fund e dalla Commissione Europea.
***
Registrati entro venerdì 18 dicembre e partecipare a una o più sessioni organizzate all'interno del Forum Regionale, tra:
- Tavola rotonda: "Integrazione nell'UE - vettore di pace e riconciliazione nei Balcani occidentali"- il 21 dicembre, dalle 10.30 alle 12.00
- Tavola rotonda: "Il dialogo multiculturale può aiutare ad allentare le tensioni sulla "rotta balcanica" delle migrazioni?"- il 21 dicembre, dalle 12.30 alle 14.00
- Tavola rotonda interattiva per i giovani: "Pace e riconciliazione nel nuovo mondo digitale: come possono i giovani assumere un ruolo guida?"- il 21 dicembre, dalle 14.30 alle 16.00 (numero limitato di partecipanti)
- Workshop per i giovani: "Riconciliazione: affrontare il passato attraverso lo storytelling"- il 21 dicembre, dalle 16.30 alle 18.00 (numero limitato di partecipanti)
- Tavola rotonda: "Patrimonio culturale condiviso, fattore di dialogo interculturale nei Balcani"- il 22 dicembre, dalle 10.00 alle 11.30
- Tavola rotonda: "Turismo commemorativo, potenziale di sviluppo locale e comprensione culturaleg ”- il 22 dicembre, dalle 12.00 alle 13.30
- Tavola rotonda: "Diversità linguistica e approcci politici interculturali"- il 22 dicembre, dalle 14.00 alle 15.30
- Workshop per i giovani: "Mappatura del pubblico di destinazione e narrazioni positive come strumenti essenziali per combattere la disinformazione"- il 22 dicembre, dalle ore 16.00 alle ore 17.30 (numero limitato di partecipanti)

Hai già segnato in agenda l'appuntamento con il Forum regionale “Memoria e dialogo interculturale", Che si svolge sul 21st e 22nd di dicembre su Zoom?
Non perdere questo evento online per saperne di più su come ricordo e il dialogo interculturale nei paesi balcanici potrebbe portare a una narrazione comune nella regione promuovendo la cooperazione e l'integrazione nell'UE.
"L'occasione per discutere le sfide e la possibilità di costruire una narrazione comune per la regione balcanica"
La storia recente della regione balcanica è segnata da periodi di conflitti, guerre e decisioni che mirano a ridisegnare i confini della regione. Tutti questi eventi definiranno inoltre i sistemi politici, economici e sociali nei paesi balcanici, tenendo presente che l'eredità del recente passato - il ricordo - rimane ancora una questione fondamentale che deve essere considerata in una prospettiva interdisciplinare al fine di intensificare i nostri sforzi per costruire una solida democrazia e garantire un futuro sostenibile in questa regione.
Inoltre, la narrazione dovrebbe essere presentata in un modo che tenga conto di varie esperienze a diversi livelli e gruppi sociali.
Il Forum regionale in linea sarà l'occasione per discutere le sfide e la possibilità di costruire una narrazione comune per la regione balcanica. La conferenza metterà in luce le buone pratiche sulla memoria e il dialogo interculturale, comprese sessioni per lo scambio di esperienze su vari sotto-argomenti come i giovani, il turismo culturale, le lingue, l'integrazione nell'UE e le fake news. Il Forum riunirà rappresentanti delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni culturali ed educative che lavorano sui temi della riconciliazione e del dialogo interculturale.
Per riprendere, lo scopo principale di questo evento è contribuire al ravvicinamento dell'UE ai Balcani occidentali paesi attraverso la cooperazione regionale, il dialogo interculturale e la riconciliazione.
Questo evento online è organizzato da ALDA - Associazione Europea per la Democrazia Locale (a Skopje) in collaborazione con il Rete balcanica per la democrazia locale - BNLD ed è finanziato dalla Central European Initiative (CEI), dal Program Normandy for Peace della regione Normandy, dal Western Balkans Fund e dalla Commissione Europea.
La storia recente della regione balcanica è segnata da periodi di conflitti, guerre e decisioni che mirano a ridisegnare i confini della regione. Tutti questi eventi definiranno inoltre i sistemi politici, economici e sociali nei paesi balcanici, tenendo presente che l'eredità del recente passato - il ricordo - rimane ancora una questione fondamentale che deve essere considerata in una prospettiva interdisciplinare al fine di intensificare i nostri sforzi per costruire una solida democrazia e garantire un futuro sostenibile in questa regione.
Inoltre, la narrazione dovrebbe essere presentata in un modo che tenga conto di varie esperienze a diversi livelli e gruppi sociali.
Il Forum regionale in linea sarà l'occasione per discutere le sfide e la possibilità di costruire una narrazione comune per la regione balcanica. La conferenza metterà in luce le buone pratiche sulla memoria e il dialogo interculturale, comprese sessioni per lo scambio di esperienze su vari sotto-argomenti come i giovani, il turismo culturale, le lingue, l'integrazione nell'UE e le fake news. Il Forum riunirà rappresentanti delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni culturali ed educative che lavorano sui temi della riconciliazione e del dialogo interculturale.
Per riprendere, lo scopo principale di questo evento è contribuire al ravvicinamento dell'UE ai Balcani occidentali paesi attraverso la cooperazione regionale, il dialogo interculturale e la riconciliazione.
Questo evento online è organizzato da ALDA - Associazione Europea per la Democrazia Locale (a Skopje) in collaborazione con il Rete balcanica per la democrazia locale - BNLD ed è finanziato dalla Central European Initiative (CEI), dal Program Normandy for Peace della regione Normandy, dal Western Balkans Fund e dalla Commissione Europea.
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Registrati entro venerdì 18 dicembre e partecipare a una o più sessioni organizzate all'interno del Forum Regionale, tra:
- Tavola rotonda: "Integrazione nell'UE - vettore di pace e riconciliazione nei Balcani occidentali"- il 21 dicembre, dalle 10.30 alle 12.00
- Tavola rotonda: "Il dialogo multiculturale può aiutare ad allentare le tensioni sulla "rotta balcanica" delle migrazioni?"- il 21 dicembre, dalle 12.30 alle 14.00
- Tavola rotonda interattiva per i giovani: "Pace e riconciliazione nel nuovo mondo digitale: come possono i giovani assumere un ruolo guida?"- il 21 dicembre, dalle 14.30 alle 16.00 (numero limitato di partecipanti)
- Workshop per i giovani: "Riconciliazione: affrontare il passato attraverso lo storytelling"- il 21 dicembre, dalle 16.30 alle 18.00 (numero limitato di partecipanti)
- Tavola rotonda: "Patrimonio culturale condiviso, fattore di dialogo interculturale nei Balcani"- il 22 dicembre, dalle 10.00 alle 11.30
- Tavola rotonda: "Turismo commemorativo, potenziale di sviluppo locale e comprensione culturaleg ”- il 22 dicembre, dalle 12.00 alle 13.30
- Tavola rotonda: "Diversità linguistica e approcci politici interculturali"- il 22 dicembre, dalle 14.00 alle 15.30
- Workshop per i giovani: "Mappatura del pubblico di destinazione e narrazioni positive come strumenti essenziali per combattere la disinformazione"- il 22 dicembre, dalle ore 16.00 alle ore 17.30 (numero limitato di partecipanti)
Sviluppo del piano strategico di ALDA per il partenariato orientale

Ultimo ma non meno importante della serie di webinar promossi da ALDA per sviluppare il nostro nuovo Piano Strategico, il quarto incontro-discussione online si concentrerà sul nostro progetto e sulla strategia di sviluppo nel Partenariato orientale Paesi, vale a dire Moldova, Ucraina, Bielorussia, Azerbaigian, Armenia e Georgia.
Come sottolineato dal Sig. Vassilis Maragos, Capo Unità - DG Near della Commissione Europea in una recente intervista datata luglio 2020 “[….] costruire le relazioni con il Partenariato orientale è un passo fondamentale verso l'integrazione europea ”. Ha anche richiamato l'attenzione sul fatto che "democrazia e Stato di diritto rimangono due pilastri su cui devono fare affidamento ogni altra questione socio-economico-politica come la transizione verde, la trasformazione digitale e le partnership eque."
Unisciti a noi per un webinar online su 21 dicembrest, 2020 alle 14:00 per conoscere la nostra strategia nella regione del partenariato orientale!
Assolutamente in linea con questi principi, il webinar illustrerà i punti di vista e il piano d'azione di ALDA per contribuire al processo di trasformazione e responsabilizzazione delle comunità basate sul partenariato orientale.
L'appuntamento, aperto a tutti i soci e partner di ALDA, è aperto Lunedi, 21 dicembrest, 2020, a 14:00 CET.
Sig.ra Antonella Valmorbida, Il Segretario Generale di ALDA aprirà il pannello e il webinar sarà tenuto dalla sig.ra Ms Shorena Khukhua, appena eletto membro del consiglio di amministrazione e da Sig. Alexandru Coica, Coordinatore regionale EaP.
Per avere un quadro più preciso della situazione, è essenziale tenere presente che l'area del partenariato orientale è un percorso di lavoro chiave per ALDA, dal 2006. I nostri obiettivi strategici per i prossimi anni sono rafforzare la nostra presenza in questa regione, potenziando autorità locali e l'attuazione del decentramento e delle riforme territoriali.
Membri e partner ALDA, potete registrarvi ATTRAVERSO QUESTO LINK per partecipare alla conversazione e darci la tua personale visione e opinione sul nostro piano e iniziare a pensare a possibili collaborazioni e progetti nella zona!

Ultimo ma non meno importante della serie di webinar promossi da ALDA per sviluppare il nostro nuovo Piano Strategico, il quarto incontro-discussione online si concentrerà sul nostro progetto e sulla strategia di sviluppo nel Partenariato orientale Paesi, vale a dire Moldova, Ucraina, Bielorussia, Azerbaigian, Armenia e Georgia.
Come sottolineato dal Sig. Vassilis Maragos, Capo Unità - DG Near della Commissione Europea in una recente intervista datata luglio 2020 “[….] costruire le relazioni con il Partenariato orientale è un passo fondamentale verso l'integrazione europea ”. Ha anche richiamato l'attenzione sul fatto che "democrazia e Stato di diritto rimangono due pilastri su cui devono fare affidamento ogni altra questione socio-economico-politica come la transizione verde, la trasformazione digitale e le partnership eque."
Unisciti a noi per un webinar online su 21 dicembrest, 2020 alle 14:00 per conoscere la nostra strategia nella regione del partenariato orientale!
Assolutamente in linea con questi principi, il webinar illustrerà i punti di vista e il piano d'azione di ALDA per contribuire al processo di trasformazione e responsabilizzazione delle comunità basate sul partenariato orientale.
L'appuntamento, aperto a tutti i soci e partner di ALDA, è aperto Lunedi, 21 dicembrest, 2020, a 14:00 CET.
Sig.ra Antonella Valmorbida, Il Segretario Generale di ALDA aprirà il pannello e il webinar sarà tenuto dalla sig.ra Ms Shorena Khukhua, appena eletto membro del consiglio di amministrazione e da Sig. Alexandru Coica, Coordinatore regionale EaP.
Per avere un quadro più preciso della situazione, è essenziale tenere presente che l'area del partenariato orientale è un percorso di lavoro chiave per ALDA, dal 2006. I nostri obiettivi strategici per i prossimi anni sono rafforzare la nostra presenza in questa regione, potenziando autorità locali e l'attuazione del decentramento e delle riforme territoriali.
Membri e partner ALDA, potete registrarvi ATTRAVERSO QUESTO LINK per partecipare alla conversazione e darci la tua personale visione e opinione sul nostro piano e iniziare a pensare a possibili collaborazioni e progetti nella zona!
Superare le eredità del passato: ideare il miglior modello per i Balcani occidentali

L'anno 2020 è stato un anno critico per l'Europa: la pandemia COVID-19 e le sue ripercussioni economiche sono servite come un test finale per la solidarietà dell'UE, mentre la Brexit ha inferto un duro colpo alla legittimità e Ragione d'essere. Il lato positivo, La Macedonia del Nord e l'Albania hanno compiuto un grande balzo in avanti avviando i colloqui di adesione all'UE dopo diversi anni di stallo nella politica di allargamento. La loro ferma determinazione ad aderire all'Unione ha dimostrato che per i paesi dei Balcani occidentali l'UE resta una scelta strategica e un modello da seguire nel processo di riforma e modernizzazione della società.
Sebbene la trasformazione necessaria per allinearsi ai valori e all'acquis dell'UE non sia affatto facile, ciò che è ancora più difficile per i Balcani occidentali è superare le tensioni bilaterali tra di loro e con gli Stati membri dell'UE, che comportano il rischio di rinviare l'adesione all'UE a tempo indeterminato. Sebbene l'UE non abbia meccanismi specifici per giudicare le controversie bilaterali, può offrire un quadro per la risoluzione delle controversie sulla base del patrimonio condiviso e delle prospettive per un futuro comune. A livello di stato membro, può anche fornire una serie di esempi di storia contestata, soluzioni testate e lezioni apprese, alcune delle quali potrebbero servire da guida per i Balcani occidentali per superare le loro tensioni interne e le controversie con i vicini Stati membri dell'UE.
L'essenza del progetto di pace europeo
Nel 2012, l'UE è stata insignita del Premio Nobel per la pace per il suo ruolo stabilizzatore "nel trasformare la maggior parte dell'Europa da un continente di guerra a un continente di pace". Essendo costruita sulle ceneri della seconda guerra mondiale, la creazione dell'UE si basava sulla premessa che solo una profonda interconnessione economica poteva impedire ai paesi di dichiararsi guerra l'un l'altro. La dipendenza francese dal carbone tedesco e la dipendenza tedesca dall'acciaio francese si sono sviluppate in una cooperazione onnicomprensiva che funge oggi da motore principale dell'integrazione europea. Contribuì anche a porre fine alle ambizioni egemoniche francesi e tedesche e portò a un graduale riavvicinamento tra le persone, sulla base di interessi e valori condivisi. L'amicizia franco-tedesca è stata rafforzata con il Trattato dell'Eliseo firmato nel 1963 che prevedeva che i leader nazionali si riunissero a intervalli regolari e si coordinassero su questioni relative alla politica estera, di sicurezza e di difesa. 40 anni dopo, furono preparati libri di testo congiunti di storia per insegnare agli studenti francesi e tedeschi contenuti identici.
Pur essendo la più importante, la riconciliazione franco-tedesca non è l'unico caso che dimostra che l'appello a lavorare insieme nello spirito dei valori europei e del vantaggio reciproco è superiore alla filosofia del nazionalismo e alla ricerca ottusa del successo politico interno. La riconciliazione polacco-tedesca, durata quasi mezzo secolo, è un altro esempio del fatto che le eredità della guerra e della sofferenza potrebbero essere superate quando è in gioco il futuro. Mentre la caduta della cortina di ferro ha certamente contribuito a un panorama geopolitico più favorevole, le fiorenti attività dei gruppi della società civile, il ruolo costruttivo della Chiesa cattolica e il continuo rimorso espresso dai leader tedeschi sono stati cruciali per avvicinare le persone di entrambi i paesi come un pietra miliare fondamentale per il successivo allargamento dell'UE all'Europa centrale e orientale.
L'UE ha anche svolto un ruolo importante nel processo di pace in Irlanda del Nord fornendo un contesto neutrale per il dialogo al Parlamento europeo, un quadro per lo sviluppo dell'identità irlandese in un contesto europeo più ampio e sostegno finanziario per garantire la sostenibilità dell'accordo di pace. Ciò dimostra il forte potenziale dell'UE di agire come un mediatore onesto tra i suoi Stati membri, al contrario delle situazioni che coinvolgono uno Stato membro dell'UE e un paese terzo. Ciò può essere supportato anche dall'esempio della questione cipriota e dall'impossibilità di raggiungere una soluzione sull'isola la cui parte meridionale fa parte dell'UE, mentre Cipro del Nord non ha uno status internazionale riconosciuto. Tuttavia, poiché la mancata risoluzione della controversia bilaterale tra Slovenia e Croazia sul Golfo di Pirano, che alla fine è diventata una questione intra-UE dopo l'adesione della Croazia, l'UE ha adottato una posizione secondo cui un paese in via di adesione dovrebbe risolvere tutte le questioni bilaterali prima di aderire . Date le regole di voto nel Consiglio dei ministri dell'UE che richiedono l'unanimità su questioni relative all'allargamento, una tale posizione offre a qualsiasi Stato membro la possibilità di impedire a qualsiasi paese candidato di compiere progressi verso l'adesione, anche se è nell'interesse strategico dell'UE.
I Balcani occidentali: cartina di tornasole per la capacità dell'UE di esportare pace, stabilità e prosperità
Le ricorrenti tensioni tra Macedonia del Nord e Bulgaria, Grecia e Albania, Croazia e Bosnia-Erzegovina, Serbia e Kosovo ecc. Non sono inimicizie secolari profondamente ancorate nella mentalità dei loro cittadini. Al contrario, sono il prodotto del doloroso processo di dissoluzione jugoslava, degli sforzi di costruzione dello stato di nuovi paesi indipendenti, della ricerca della propria identità nazionale e dei diritti delle minoranze, rovesciati dal crescente nazionalismo e dalla politica interna irresponsabile come sottoprodotti. Non tutti i paesi hanno combattuto guerre tra di loro, ma anche quelli con relazioni tradizionalmente buone da persone a persone spesso sembrano cercare ed enfatizzare questioni che li dividono e portano il potenziale di disaccordo. In una regione come i Balcani occidentali, divisa su molte linee - nazionale, etnica, religiosa, sociale, linguistica - il processo di integrazione nell'UE come gioco finale è il "collante" che tiene insieme il mosaico. Tuttavia, i conflitti passati e le tensioni ricorrenti perpetuano le vulnerabilità della regione, alienano i paesi dalla loro prospettiva dell'UE e detengono il potenziale per esportare instabilità verso gli Stati membri dell'UE vicini.
Negli ultimi due anni, la Macedonia del Nord è stata sotto i riflettori come un paese che è riuscito a risolvere tutte le questioni in sospeso con i vicini firmando due accordi internazionali: il Accordo di Prespa con la Grecia, ponendo fine alla disputa sul nome lunga tre decenni e il Trattato sull'amicizia, il buon vicinato e la cooperazione con la Bulgaria. Gli elogi a livello europeo della buona volontà e degli sforzi della Macedonia del Nord per superare tutti gli ostacoli all'adesione all'UE sembrano dare impulso a tutti i governi della regione per investire maggiori sforzi e risolvere le controversie reciproche, in particolare aumentando le aspettative sulla questione Serbia-Kosovo .
"La loro ferma determinazione ad aderire all'Unione ha dimostrato che per i paesi dei Balcani occidentali l'UE rimane una scelta strategica"
Tuttavia, il recente veto della Bulgaria sull'adozione del quadro negoziale per i colloqui di adesione all'UE della Macedonia del Nord e l'apertura della prima conferenza intergovernativa, perché richieste aggiuntive non sono state soddisfatte per quanto riguarda la lingua macedone, la storia comune e le questioni relative alle minoranze, mostra la fragilità degli accordi conquistati a fatica e il rischio incombente per la Macedonia del Nord di tornare allo status quo di 10 anni nella sua integrazione nell'UE. Allo stesso tempo, ciò che spesso viene trascurato è l'effetto negativo che il fallimento di tali accordi potrebbe avere sugli altri paesi della regione: gli Stati non membri dell'UE possono perdere qualsiasi incentivo al compromesso per entrare nell'UE, mentre il Gli Stati membri dell'UE possono continuare la pratica di aggiungere condizioni non correlate e irrealistiche per l'adesione all'UE, minando ulteriormente la politica di allargamento dell'UE come valore fondamentale e strumento strategico per sostenere lo stato di diritto, i diritti umani e il buon governo nei Balcani occidentali.
La via da seguire: esiste un modello europeo unico?
Tuttavia, il rischio di fallimento degli accordi bilaterali non si applica solo ai Balcani occidentali. Dall'ultimo cambio di governo in Polonia, ci sono state ripetute richieste da parte di funzionari del governo polacco La Germania paga le riparazioni di guerra, che indubbiamente risuona con una parte della popolazione. La Brexit e la recente confutazione di alcuni termini dell'accordo di uscita da parte del governo britannico sollevano dubbi sul sostenibilità del processo di pace in Irlanda del Nord. D'altra parte, una possibile soluzione per la controversia bilaterale tra Slovenia e Croazia sarebbe quella di portare la questione davanti alla Corte di giustizia europea o alla Commissione europea. Data la precedenza della legislazione e dei tribunali dell'UE sul livello nazionale, questi recenti eventi aprono la possibilità che forse le istituzioni dell'UE potrebbero essere un attore più efficiente nella risoluzione delle questioni bilaterali tra Stati membri, rispetto ai casi che coinvolgono paesi terzi. Un simile scenario aumenterebbe la probabilità che i Balcani occidentali entrino a far parte dell'UE non appena saranno oggettivamente pronti e rafforzerebbe la credibilità e l'influenza dell'UE nella regione.
Confrontando i suddetti accordi bilaterali, si possono identificare sei elementi che sono alla base del successo duraturo della riconciliazione franco-tedesca rispetto agli altri:
- l'atteggiamento di coscienza dei leader nazionali che riconoscono la loro responsabilità di non permettere che le atrocità si ripetano mai più;
- l'elevato livello di consapevolezza che il rinnovamento del conflitto continuo potrebbe causare il massimo danno a entrambe le parti, mentre una più stretta cooperazione stimola lo sviluppo economico;
- il desiderio di mantenere e rafforzare le relazioni bilaterali attraverso un approccio aperto, franco e orientato ai risultati nella discussione di questioni controverse;
- il sostegno incondizionato della comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti dell'epoca, sia politico che finanziario;
- la necessità di seguire un ordine particolare nella riconciliazione in cui la razionalità dell'interdipendenza e della cooperazione economica precede l'emotività del riavvicinamento politico e umano;
- l'approccio diretto al pubblico nazionale, liberato dal desiderio di segnare punti di politica interna su questioni così delicate.
In tale contesto, ci sono una serie di azioni che l'UE potrebbe intraprendere per facilitare la risoluzione delle controversie bilaterali ai suoi confini:
- invitare alla responsabilità sia dei suoi Stati membri che dei paesi candidati di anteporre gli interessi ei valori fondamentali dell'UE alla politica nazionale;
- sottolineare la necessità di rispettare il diritto internazionale ei valori dell'UE e individuare apertamente i casi di violazione, indipendentemente dallo Stato che li commette;
- incoraggiare e sostenere un'efficace mediazione da parte di organismi indipendenti;
- in linea con l'attuale dibattito interno sull '“autonomia strategica”, riconoscere l'allargamento sia come interesse strategico sia come strumento per veicolare i propri valori su scala più ampia e passare dall'unanimità al voto a maggioranza qualificata.
Allo stesso tempo, i Balcani occidentali e gli Stati membri dell'UE coinvolti in controversie bilaterali dovrebbero:
- abbracciare la cultura del compromesso che è insita nel processo decisionale a livello dell'UE;
- astenersi dall'uso della retorica populista su questioni bilaterali per ottenere punti di politica interna;
- promuovere attivamente il patrimonio condiviso e le caratteristiche comuni che uniscono le loro persone nei paesi vicini, invece dei punti di divisione.
***
L'articolo è prodotto nell'ambito del progetto “Patrimonio condiviso o contestato", Implementato da ALDA Skopje e Forum ZFD. Lo scopo del progetto è migliorare la cooperazione transfrontaliera tra Macedonia del Nord, Grecia e Bulgaria. Il progetto aumenta la consapevolezza del ruolo delle storie contestate e del patrimonio culturale condiviso per i processi di integrazione dell'UE tra professionisti del patrimonio e operatori culturali. Il contenuto dell'articolo è di esclusiva responsabilità dell'autore e non sempre riflette le opinioni e gli atteggiamenti di ALDA e Forum ZFD.

L'anno 2020 è stato un anno critico per l'Europa: la pandemia COVID-19 e le sue ripercussioni economiche sono servite come un test finale per la solidarietà dell'UE, mentre la Brexit ha inferto un duro colpo alla legittimità e Ragione d'essere. Il lato positivo, La Macedonia del Nord e l'Albania hanno compiuto un grande balzo in avanti avviando i colloqui di adesione all'UE dopo diversi anni di stallo nella politica di allargamento. La loro ferma determinazione ad aderire all'Unione ha dimostrato che per i paesi dei Balcani occidentali l'UE resta una scelta strategica e un modello da seguire nel processo di riforma e modernizzazione della società.
Sebbene la trasformazione necessaria per allinearsi ai valori e all'acquis dell'UE non sia affatto facile, ciò che è ancora più difficile per i Balcani occidentali è superare le tensioni bilaterali tra di loro e con gli Stati membri dell'UE, che comportano il rischio di rinviare l'adesione all'UE a tempo indeterminato. Sebbene l'UE non abbia meccanismi specifici per giudicare le controversie bilaterali, può offrire un quadro per la risoluzione delle controversie sulla base del patrimonio condiviso e delle prospettive per un futuro comune. A livello di stato membro, può anche fornire una serie di esempi di storia contestata, soluzioni testate e lezioni apprese, alcune delle quali potrebbero servire da guida per i Balcani occidentali per superare le loro tensioni interne e le controversie con i vicini Stati membri dell'UE.
L'essenza del progetto di pace europeo
Nel 2012, l'UE è stata insignita del Premio Nobel per la pace per il suo ruolo stabilizzatore "nel trasformare la maggior parte dell'Europa da un continente di guerra a un continente di pace". Essendo costruita sulle ceneri della seconda guerra mondiale, la creazione dell'UE si basava sulla premessa che solo una profonda interconnessione economica poteva impedire ai paesi di dichiararsi guerra l'un l'altro. La dipendenza francese dal carbone tedesco e la dipendenza tedesca dall'acciaio francese si sono sviluppate in una cooperazione onnicomprensiva che funge oggi da motore principale dell'integrazione europea. Contribuì anche a porre fine alle ambizioni egemoniche francesi e tedesche e portò a un graduale riavvicinamento tra le persone, sulla base di interessi e valori condivisi. L'amicizia franco-tedesca è stata rafforzata con il Trattato dell'Eliseo firmato nel 1963 che prevedeva che i leader nazionali si riunissero a intervalli regolari e si coordinassero su questioni relative alla politica estera, di sicurezza e di difesa. 40 anni dopo, furono preparati libri di testo congiunti di storia per insegnare agli studenti francesi e tedeschi contenuti identici.
Pur essendo la più importante, la riconciliazione franco-tedesca non è l'unico caso che dimostra che l'appello a lavorare insieme nello spirito dei valori europei e del vantaggio reciproco è superiore alla filosofia del nazionalismo e alla ricerca ottusa del successo politico interno. La riconciliazione polacco-tedesca, durata quasi mezzo secolo, è un altro esempio del fatto che le eredità della guerra e della sofferenza potrebbero essere superate quando è in gioco il futuro. Mentre la caduta della cortina di ferro ha certamente contribuito a un panorama geopolitico più favorevole, le fiorenti attività dei gruppi della società civile, il ruolo costruttivo della Chiesa cattolica e il continuo rimorso espresso dai leader tedeschi sono stati cruciali per avvicinare le persone di entrambi i paesi come un pietra miliare fondamentale per il successivo allargamento dell'UE all'Europa centrale e orientale.
L'UE ha anche svolto un ruolo importante nel processo di pace in Irlanda del Nord fornendo un contesto neutrale per il dialogo al Parlamento europeo, un quadro per lo sviluppo dell'identità irlandese in un contesto europeo più ampio e sostegno finanziario per garantire la sostenibilità dell'accordo di pace. Ciò dimostra il forte potenziale dell'UE di agire come un mediatore onesto tra i suoi Stati membri, al contrario delle situazioni che coinvolgono uno Stato membro dell'UE e un paese terzo. Ciò può essere supportato anche dall'esempio della questione cipriota e dall'impossibilità di raggiungere una soluzione sull'isola la cui parte meridionale fa parte dell'UE, mentre Cipro del Nord non ha uno status internazionale riconosciuto. Tuttavia, poiché la mancata risoluzione della controversia bilaterale tra Slovenia e Croazia sul Golfo di Pirano, che alla fine è diventata una questione intra-UE dopo l'adesione della Croazia, l'UE ha adottato una posizione secondo cui un paese in via di adesione dovrebbe risolvere tutte le questioni bilaterali prima di aderire . Date le regole di voto nel Consiglio dei ministri dell'UE che richiedono l'unanimità su questioni relative all'allargamento, una tale posizione offre a qualsiasi Stato membro la possibilità di impedire a qualsiasi paese candidato di compiere progressi verso l'adesione, anche se è nell'interesse strategico dell'UE.
I Balcani occidentali: cartina di tornasole per la capacità dell'UE di esportare pace, stabilità e prosperità
Le ricorrenti tensioni tra Macedonia del Nord e Bulgaria, Grecia e Albania, Croazia e Bosnia-Erzegovina, Serbia e Kosovo ecc. Non sono inimicizie secolari profondamente ancorate nella mentalità dei loro cittadini. Al contrario, sono il prodotto del doloroso processo di dissoluzione jugoslava, degli sforzi di costruzione dello stato di nuovi paesi indipendenti, della ricerca della propria identità nazionale e dei diritti delle minoranze, rovesciati dal crescente nazionalismo e dalla politica interna irresponsabile come sottoprodotti. Non tutti i paesi hanno combattuto guerre tra di loro, ma anche quelli con relazioni tradizionalmente buone da persone a persone spesso sembrano cercare ed enfatizzare questioni che li dividono e portano il potenziale di disaccordo. In una regione come i Balcani occidentali, divisa su molte linee - nazionale, etnica, religiosa, sociale, linguistica - il processo di integrazione nell'UE come gioco finale è il "collante" che tiene insieme il mosaico. Tuttavia, i conflitti passati e le tensioni ricorrenti perpetuano le vulnerabilità della regione, alienano i paesi dalla loro prospettiva dell'UE e detengono il potenziale per esportare instabilità verso gli Stati membri dell'UE vicini.
Negli ultimi due anni, la Macedonia del Nord è stata sotto i riflettori come un paese che è riuscito a risolvere tutte le questioni in sospeso con i vicini firmando due accordi internazionali: il Accordo di Prespa con la Grecia, ponendo fine alla disputa sul nome lunga tre decenni e il Trattato sull'amicizia, il buon vicinato e la cooperazione con la Bulgaria. Gli elogi a livello europeo della buona volontà e degli sforzi della Macedonia del Nord per superare tutti gli ostacoli all'adesione all'UE sembrano dare impulso a tutti i governi della regione per investire maggiori sforzi e risolvere le controversie reciproche, in particolare aumentando le aspettative sulla questione Serbia-Kosovo .
"La loro ferma determinazione ad aderire all'Unione ha dimostrato che per i paesi dei Balcani occidentali l'UE rimane una scelta strategica"
Tuttavia, il recente veto della Bulgaria sull'adozione del quadro negoziale per i colloqui di adesione all'UE della Macedonia del Nord e l'apertura della prima conferenza intergovernativa, perché richieste aggiuntive non sono state soddisfatte per quanto riguarda la lingua macedone, la storia comune e le questioni relative alle minoranze, mostra la fragilità degli accordi conquistati a fatica e il rischio incombente per la Macedonia del Nord di tornare allo status quo di 10 anni nella sua integrazione nell'UE. Allo stesso tempo, ciò che spesso viene trascurato è l'effetto negativo che il fallimento di tali accordi potrebbe avere sugli altri paesi della regione: gli Stati non membri dell'UE possono perdere qualsiasi incentivo al compromesso per entrare nell'UE, mentre il Gli Stati membri dell'UE possono continuare la pratica di aggiungere condizioni non correlate e irrealistiche per l'adesione all'UE, minando ulteriormente la politica di allargamento dell'UE come valore fondamentale e strumento strategico per sostenere lo stato di diritto, i diritti umani e il buon governo nei Balcani occidentali.
La via da seguire: esiste un modello europeo unico?
Tuttavia, il rischio di fallimento degli accordi bilaterali non si applica solo ai Balcani occidentali. Dall'ultimo cambio di governo in Polonia, ci sono state ripetute richieste da parte di funzionari del governo polacco La Germania paga le riparazioni di guerra, che indubbiamente risuona con una parte della popolazione. La Brexit e la recente confutazione di alcuni termini dell'accordo di uscita da parte del governo britannico sollevano dubbi sul sostenibilità del processo di pace in Irlanda del Nord. D'altra parte, una possibile soluzione per la controversia bilaterale tra Slovenia e Croazia sarebbe quella di portare la questione davanti alla Corte di giustizia europea o alla Commissione europea. Data la precedenza della legislazione e dei tribunali dell'UE sul livello nazionale, questi recenti eventi aprono la possibilità che forse le istituzioni dell'UE potrebbero essere un attore più efficiente nella risoluzione delle questioni bilaterali tra Stati membri, rispetto ai casi che coinvolgono paesi terzi. Un simile scenario aumenterebbe la probabilità che i Balcani occidentali entrino a far parte dell'UE non appena saranno oggettivamente pronti e rafforzerebbe la credibilità e l'influenza dell'UE nella regione.
Confrontando i suddetti accordi bilaterali, si possono identificare sei elementi che sono alla base del successo duraturo della riconciliazione franco-tedesca rispetto agli altri:
- l'atteggiamento di coscienza dei leader nazionali che riconoscono la loro responsabilità di non permettere che le atrocità si ripetano mai più;
- l'elevato livello di consapevolezza che il rinnovamento del conflitto continuo potrebbe causare il massimo danno a entrambe le parti, mentre una più stretta cooperazione stimola lo sviluppo economico;
- il desiderio di mantenere e rafforzare le relazioni bilaterali attraverso un approccio aperto, franco e orientato ai risultati nella discussione di questioni controverse;
- il sostegno incondizionato della comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti dell'epoca, sia politico che finanziario;
- la necessità di seguire un ordine particolare nella riconciliazione in cui la razionalità dell'interdipendenza e della cooperazione economica precede l'emotività del riavvicinamento politico e umano;
- l'approccio diretto al pubblico nazionale, liberato dal desiderio di segnare punti di politica interna su questioni così delicate.
In tale contesto, ci sono una serie di azioni che l'UE potrebbe intraprendere per facilitare la risoluzione delle controversie bilaterali ai suoi confini:
- invitare alla responsabilità sia dei suoi Stati membri che dei paesi candidati di anteporre gli interessi ei valori fondamentali dell'UE alla politica nazionale;
- sottolineare la necessità di rispettare il diritto internazionale ei valori dell'UE e individuare apertamente i casi di violazione, indipendentemente dallo Stato che li commette;
- incoraggiare e sostenere un'efficace mediazione da parte di organismi indipendenti;
- in linea con l'attuale dibattito interno sull '“autonomia strategica”, riconoscere l'allargamento sia come interesse strategico sia come strumento per veicolare i propri valori su scala più ampia e passare dall'unanimità al voto a maggioranza qualificata.
Allo stesso tempo, i Balcani occidentali e gli Stati membri dell'UE coinvolti in controversie bilaterali dovrebbero:
- abbracciare la cultura del compromesso che è insita nel processo decisionale a livello dell'UE;
- astenersi dall'uso della retorica populista su questioni bilaterali per ottenere punti di politica interna;
- promuovere attivamente il patrimonio condiviso e le caratteristiche comuni che uniscono le loro persone nei paesi vicini, invece dei punti di divisione.
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L'articolo è prodotto nell'ambito del progetto “Patrimonio condiviso o contestato", Implementato da ALDA Skopje e Forum ZFD. Lo scopo del progetto è migliorare la cooperazione transfrontaliera tra Macedonia del Nord, Grecia e Bulgaria. Il progetto aumenta la consapevolezza del ruolo delle storie contestate e del patrimonio culturale condiviso per i processi di integrazione dell'UE tra professionisti del patrimonio e operatori culturali. Il contenuto dell'articolo è di esclusiva responsabilità dell'autore e non sempre riflette le opinioni e gli atteggiamenti di ALDA e Forum ZFD.